Privacy e casi transfrontalieri: la Commissione europea propone nuove regole

In data 4 luglio 2023 la Commissione europea ha presentato una proposta di Regolamento volto a definire nuove norme di procedura per favorire l’applicazione del Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) in materia di protezione dei dati personali in tutti i casi transfrontalieri, ossia in tutte le ipotesi in cui le persone fisiche coinvolte si trovino in più di uno Stato membro, con il conseguente coinvolgimento di più autorità di controllo.

Lo scopo della proposta in parola è quello di implementare e razionalizzare la cooperazione tra le autorità di protezione dei dati già dal momento iniziale del procedimento, contribuendo in tal modo a ridurre eventuali disaccordi tra queste.

Il nuovo Regolamento dovrebbe stabilire, dunque, delle nuove norme procedurali destinate a tutte le autorità che applicano il GDPR, chiarendo inoltre i diritti delle parti coinvolte per tutti i casi in cui un’autorità di controllo svolga indagini su una potenziale violazione delle norme sulla protezione dei dati personali.

In particolare, il Regolamento dovrebbe armonizzare i requisiti di ricevibilità del reclamo transfrontaliero e prevedere, tra l’altro, adeguate garanzie di coinvolgimento nel procedimento per le persone fisiche, alle quali sarebbe riconosciuto il diritto di essere ascoltate in caso di rigetto del reclamo. Quanto, invece, alle imprese, il nuovo Regolamento ne chiarirebbe i diritti di difesa nei casi di potenziali violazioni del GDPR, garantendo sia ai Titolari che ai Responsabili del trattamento il diritto di essere ascoltati nel corso del procedimento.

Fra le varie novità, si segnala l’introduzione dell’obbligo per l’autorità di protezione dei dati principale (c.d. “capofila”) di inviare alle parti interessate una “sintesi delle questioni chiave”, identificando gli elementi principali dell’indagine e fornendo il suo punto di vista sul caso, in modo tale da consentire a queste ultime di esprimersi già in una fase iniziale e da evitare disaccordi. Tale procedura faciliterebbe, quindi, il consenso tra le autorità coinvolte sin dall’inizio del procedimento, consentendo così una più rapida ed efficiente risoluzione dei casi.