Lo scorso 19 giugno, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) ha pubblicato gli esiti di un’indagine di mercato in materia polizze a copertura dei rischi catastrofali presenti sul mercato.
La ricerca sorge in conformità dell’obbligo introdotto con la Legge di bilancio 2024, che impone alle imprese produttive di stipulare, entro il 31 dicembre 2024, una copertura assicurativa contro i rischi catastrofali, che comprendono (i) sismi, (ii) alluvioni, (iii) frane, (iv) inondazioni e (v) esondazioni.
L’analisi è stata effettuata sui testi contrattuali di 46 polizze in commercio a gennaio 2024, offerte da 14 compagnie assicurative, senza entrare nel merito della valutazione della convenienza e a prescindere dal loro successo commerciale.
Dallo studio è emerso che nel mercato italiano l’offerta di questa tipologia di polizze è perlopiù collegata alla copertura “Incendio e danni ai beni”, ed inoltre risulta eterogenea e variegata.
Per tale motivo, l’IVASS ha elaborato alcuni spunti di riflessione, tra i quali:
- La definizione delle calamità naturali dovrebbe essere ampia ed univoca;
- Sarebbe utile prevedere una definizione chiara di “abuso edilizio e costruzione in carenza delle autorizzazioni previste”;
- Andrebbero studiate delle soluzioni che permettano all’assicurato di far fronte agli oneri per iniziative di pronto intervento utili per la sicurezza;
- Le compagnie potrebbero prevedere condizioni di assicurazione e di premio più vantaggiose per premiare e favorire comportamenti virtuosi da parte degli assicurati volti a mitigare o a favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici.