Con l’ordinanza n. 17415 del 25 giugno 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito il principio della “responsabilità da contatto sociale” in ambito bancario, anche in assenza di un rapporto contrattuale.
Secondo l’interpretazione italiana del “contatto sociale”, il rapporto che si instaura tra le Banche e i correntisti, soprattutto quando questi ultimi sono consumatori, viene definito “qualificato” in quanto la Banca è un soggetto professionale con elevate e solide conoscenze bancarie.
In altre parole, per il suo ruolo economico e sociale la Banca è gravata da uno specifico dovere di diligenza in quanto il correntista, entrando in contatto con la Banca, ha una legittima aspettativa di tutela dei propri interessi.
Secondo la giurisprudenza italiana, la parte “forte” (la Banca) assume una responsabilità contrattuale (ai sensi dell’art. 1218 c.c.) nei confronti della parte “debole” (il cliente). Ciò significa che la Banca deve difendere interessi personali e finanziari particolarmente meritevoli di tutela.
In base alla sentenza, la Banca deve garantire la correttezza dell’operazione bancaria sia a tutela del proprio correntista sia a tutela del terzo non correntista, beneficiario del pagamento.